Le forme utili
Alfredo Dal Santo
Questa mostra è un compromesso tra arte e artigianato e tra artigianato e quello che noi chiamiamo impropriamente “design”, che di altro non si tratta che di pro-getto.
Alfredo Dal Santo, quindi è un artigiano che pro-getta o pro-iecta…. ovvero che getta avanti le sue idee, o meglio che pro-iecta le sue forme.
Progettare significa guardare avanti, pensare che i nostri pensieri una volta descritti possono essere replicati anche senza di noi, e possono essere duplicati….ciò che è l’essenza del prodotto industriale.
In questo caso ci troviamo di fronte a una piccolissima serie, talvolta si tratta anche di pezzi unici, ma che in qualche misura sono tutti replicabili, modificabili ed infine utilizzabili.
Si tratta di oggetti d’arredo che portano la traccia indelebile delle mani dell’artista-artigiano, ma che anche possono essere replicate sempre uguali, ma diverse!
Si potrebbero fare molti ragionamenti sulla replicabilitá dell’arte, ma io ritengo che la cosa importante in questa sede guardando queste opere sia, invece, la considerazione che il pezzo d’arredo utile per definizione, porta con sè l’arte di chi l’ha realizzato con le sue mani, studiando il pezzo dai vari punti di vista, trovando degli equilibri insoliti, accostando colori e materiali diversi, si tratta di oggetti carichi di umanità, di vissuto, di storia.
Tavoli e tavolini, di lampade, appendi abiti, consolle, librerie sono tutti elementi d’arredo che popolano le nostre abitazioni, si tratta generalmente di compagni silenziosi e inanimati qualche volta anche invisibili, le proposte di Alfredo Dal Santo, invece si piegano al servizio, ma sono presenti immaginativi e munifici, pieni di carattere che si concedono all’uso pratico e necessario nella nostra vita.
La pratica artigianale implica conoscenze tecnologiche, scientifiche che devono però andare di pari passo con l’espressione artistica personale, con la passione per il proprio lavoro con la capacità di realizzare le cose con le proprie mani, Ii fare artigianale diviene pratica di resistenza umana.
L’artigiano, infine, è legato al suo territorio, lo vive, lo arricchisce e ne diviene simbolo, il laboratorio di Alfredo è sempre aperto ai visitatori, alle persone interessate è un luogo speciale di incontro dove, non solo si plasma la materia, ma anche si forma il pensiero.
Chiara CIBIN